Judo
Corsi, Insegnanti e Orari
GIORNI E ORARI
ADULTI
RAGAZZI 3° MEDIA
Dalle 20.00 alle 21.15
Lunedì – Mercoledì – Venerdì
ragazzi 1° – 2° MEDIA
5° Elementare
Dalle 19.00 alle 20.00
Lunedì – Mercoledì – Venerdì
bambini
3° – 4° Elementare
Dalle 18.00 alle 19.00
Lunedì – Mercoledì – Venerdì
bambini
1° – 2° Elementare
Dalle 17.00 alle 18.00
Lunedì – Mercoledì – Venerdì
bambini
DA 4 A 6 ANNI
Dalle 17.00 alle 18.00
Martedì – Giovedì
INSEGNANTI

Gigi Moscato
Fondatore e Direttore Tecnico (8° Dan di Judo)
Il Maestro Gigi Moscato è il cuore pulsante e la figura fondatrice dell’A.S.D.P.A.M. Shiro Saigo. La sua dedizione alle Arti Marziali inizia a 14 anni. Nel 1975, con un atto di singolare determinazione, lascia un lavoro stabile per seguire la sua vocazione, fondando la palestra “Shiro Saigo Mezzana”, primo nucleo dell’attuale Associazione.
Nel 1984, ispirato dal principio cardine del Judo, Ji Ta Kyo Ei (“tutti insieme, prosperità reciproca”), fonda l’A.P.A.M. per unire sotto lo stesso tetto diverse discipline orientali, creando un ambiente di crescita e contaminazione unico nel panorama pratese.
Oggi, come 8° Dan di Judo, il Maestro Moscato non è solo il Direttore Tecnico della scuola in Viale Marconi, ma è una guida autorevole che continua a diffondere il messaggio tradizionale del Judo, formando non solo atleti, ma anche futuri Maestri che portano avanti l’eredità dell’APAM in tutto il territorio nazionale.
Judo necessita, prima che venga iniziata la parte tecnica vera e propria (sia per i bambini che per gli adulti), che l’organismo venga messo nelle condizioni ideali per la massima sicurezza, efficienza e consapevolezza. Per questo fine, alla base del Judo, vi è una preparazione fisica scrupolosamente studiata che, attraverso una serie di esercizi graduali e contesti diversificati, tenderà a facilitare lo sviluppo di ogni aspetto del sistema di movimento dei piccoli e delle piccole praticanti. Soprattutto durante il periodo della crescita gli aspetti motori e cognitivi sono strettamente correlati tra loro, e si influenzano a vicenda: “non posso conoscere nella mente se prima non sento nel corpo”.
Ai bambini bisognerà presentare Judo come un gioco. Un mezzo per sviluppare e crescere attraverso l’interazione con l’altro. Un passatempo piacevole che li tenga occupati e li interessi il più possibile, una fucina di esperimenti dove possono sentire con il corpo ciò che magari non pensavano di essere in grado di poter fare, sentire, scoprire, condividere.
Non deve prevalere il principio della superiorità degli uni sugli altri, ma uno spirito emulativo di abilità. Attraverso lo scambio e la consapevolezza delle capacità proprie e dell’altro, attraverso il gioco si sperimentano non solo limiti ma soglie di crescita e abilità dimostrative e solo successivamente, con i più grandicelli, poi possibilità di abilità competitive.
I genitori dovranno collaborare perché il frequentare e praticare Judo sia considerato dal bambino/a una reale componente della propria vita, al pari della sua attività scolastica e contributo domestico. Il beneficio sarà allora duplice: si avranno migliori risultati nello studio, più collaborazione nella vita familiare, maggiore attaccamento allo sport-Judo così che nel tempo si potranno raccogliere benefici educativi e sportivi, formando cittadini e cittadine e persone consapevoli.
Così come ce lo ha insegnato il suo fondatore, il Professor Jigoro Kano: JU-DO significa “Via della cedevolezza”, dove JU sta ad indicare la facoltà di adattamento, Do sta a indicare la Via. Ciò significa che ogni ostacolo che troviamo sul nostro cammino va ascoltato in base alla sua struttura, alla conoscenza che abbiamo di noi stessi e al modo nel quale si presenta, fuori e dentro di noi. “Se ti spingono, facilita l’azione tirando, se ti tirano spingi”. Questa è la massima che riassume il JUDO.
Incanalare le forze nella direzione a cui tendono, seguirle un po’, quindi lasciarle procedere da sole. Questo è il vero JUDO.
Venerdì 29 dicembre 2017 presso la sede del Dojo Shiro Saigo è stata consegnata a Peter Kerkenbusch una testimonianza che ha sancito i suoi 30 anni di pratica, e il suo 35° compleanno. Peter ha cominciato Judo a 5 anni e non ha mai smesso di praticare, partecipando alle iniziative che gli proponevo e inserendolo sempre insieme agli altri allievi. Grazie al continuo sostegno di Rosanna, Peter ha partecipato a gare nazionali e internazionali, diventando campione italiano più volte e conquistando l’ambita cintura nera. Oggi è avanzato di grado fino al raggiungimento del 3° dan.
La maggiore soddisfazione è l’aiuto che Peter da ad ogni lezione, aiutandomi a far crescere i più giovani. Dopo 30 anni credo che siamo cresciuti tutti e due, mano nella mano, io nel capire un mondo che mi era estraneo e Peter nel comprendere che “essere Down si va più piano ma si arriva lo stesso”.
DALL’ARCHIVIO STORICO APAM SHIRO SAIGO
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